La passione per l’arredamento è al centro della vita di tantissime persone. Nulla di strano dato che parliamo di un mondo che racconta cambiamenti sociali e culturali, aiutandoci a disegnare gli spazi dove passiamo il tempo più prezioso della nostra giornata.
Come in molti casi, anche in questo è naturale desiderare di trasformare la propria passione in un lavoro. Quali sono gli sbocchi possibili? Scopriamo assieme i principali nei prossimi paragrafi.
Interior designer
L’interior designer si occupa di definire gli spazi interni di un’abitazione – ma anche di uno spazio commerciale – scegliendo gli elementi e i complementi, ma non solo.
Suo compito, per esempio, è capire se le finiture sono in grado di valorizzare al meglio l’ambiente, senza dimenticare il ruolo del richiamo a determinati stili ed epoche.
Questa professione si può intraprendere considerando diversi percorsi. Chi ha già alle spalle un po’ di anni nel mondo del lavoro, può scegliere uno dei master proposti dalle numerose alte scuole attive sul territorio nazionale, percorsi formativi che, pur essendo brevi, assicurano una formazione di massima qualità.
Una volta ottenuto l’attestato, si può scegliere di iniziare subito la propria attività o di perfezionarsi presso con uno stage presso uno studio già avviato.
Se possibile, è il caso di focalizzarsi verso realtà attive in grandi città: formarsi presso uno studio interior design Roma o in uno a Milano vuol dire avere la possibilità di “mettere le mani in pasta” su progetti che riguardano alcune delle zone più esclusive a livello nazionale.
Un esempio su tutti? Il Quadrilatero della Moda a Milano dove, nonostante la crisi immobiliare, si acquistano sempre più case di lusso.
A Roma, invece, sono molto richieste quelle con ampi terrazzi, che permettono di godere di una vista magica sulle meraviglie dell’Urbe.
Architetto
Si tratta della strada classica per chi ha la passione per l’arredamento. Il bello è la possibilità di procedere, una volta conseguita la laurea, al focus su una specifica nicchia, specializzandosi in architettura d’interni.
In questo caso, la collaborazione con un interior designer può fare la differenza dal punto di vista del successo sul mercato.
Titolare di e-commerce
Dal 2020 in poi, anno che ha cambiato radicalmente il modo di rapportarsi agli spazi domestici, gli e-commerce legati al mondo dell’arredamento e dell’home decor hanno visto i loro fatturati aumentare notevolmente.
Perché non valutare, se si ha la passione per questo settore, di aprirne uno? Ovviamente alla base è fondamentale avere una buona strategia e, mai come ora, focalizzarsi su una nicchia. La concorrenza, infatti, è molto agguerrita!
La buona notizia è che ci sono miriadi di designer poco conosciuti che aspettano vetrine per mostrare al mondo i loro prodotti.
Titolare di showroom
Aprire uno showroom di arredamento oggi vuol dire fornire al cliente un servizio che va ben oltre la semplice, se così si può dire, vendita di elementi e complementi d’arredo.
Nel 2024, in questi spazi il cliente si aspetta di trovare anche un vero e proprio servizio di consulenza, con interior designer pronti a dare consigli sui pezzi migliori da scegliere.
Perché il business prosperi, è quindi necessario mettere in campo molto altro oltre alla passione per l’arredamento e, per esempio, impegnarsi per la scelta di collaboratori in linea con il proprio mondo valoriale.
Product designer
In questo caso, si parla dei primi passi della vita dei prodotti che, attraverso linee, colori, texture, ci cambiano la vita tra gli spazi domestici.
Come intraprendere questa professione? Iscrivendosi a uno dei numerosi corsi di laurea triennale disponibili a livello nazionale.
Una volta ottenuto il titolo, si può scegliere tra l’ingresso nel mondo del lavoro, il lancio della propria attività da freelance o la frequenza di un ulteriore biennio di specializzazione.